N° 81

 

POLVERE ALLA POLVERE

 

Di Carlo Monni (con concetti e personaggi di Fabio Volino)

 

 

1.

 

 

            Il Maggiore dei Marines Elizabeth Mary Mace percorre i corridoi del bunker sotterraneo di Camp Lehigh con la morte nel cuore. Due uomini che erano importanti per lei sono stati uccisi proprio qui da una spietata assassina mandata dall’ancora misterioso Consorzio Ombra[1] e lei ha giurato di assicurare alla giustizia tutti i colpevoli. Non sa ancora come, ma deve riuscirci e non si fermerà finché non l’avrà fatto.

            Si ferma in un punto del corridoio dove è ancora possibile vedere le tracce del sangue di Martin Luther King Mitchell, l’uomo che amava, anche se non glielo ha mai detto davvero ed ora è troppo tardi per rimediare. Il tocco insolitamente gentile del Colonnello Carolyn “Cary” St. Lawrence sulla sua spalla la richiama alla realtà.

-Andiamo.- le dice a bassa voce -Ci aspettano.-

            Liz rialza la testa e segue l’altra donna sino ad un ufficio, dove le stanno attendendo due ufficiali dell’Esercito e uno, una donna per essere esatti, dell’Aviazione. La vista dell’uniforme blu provoca una stretta al cuore di Liz al ricordo del Colonnello Mike Rossi con cui era stata intima, l’altro uomo ucciso dalla mutante di nome Fatale.

-Colonnello St. Lawrence e Maggiore Mace a rapporto, signore.- scandisce Cary rivolta all’uomo coi gradi da generale, massiccio, tra i cinquanta e i sessanta, con una vistosa benda nera sull’occhio sinistro.

-Riposo, signore.- replica quest’ultimo -Sono il Generale Joseph Kragg e sono il nuovo comandante di questa disgraziata operazione. Mi hanno mandato ad assicurarmi che non ci siano altri casini.-

-Signor Generale, io…- comincia a dire Liz.

-Tranquilla Maggiore. Nessuno si sogna di darle la colpa di quel che è successo e nemmeno al Colonnello St. Lawrence. Ho letto il vostro dossier e sono convinto che abbiate fatto tutto il possibile.-

            Vorrei esserne convinta anch’io, pensa amaramente Liz. Kragg continua:

-Questi sono i rimpiazzi degli ufficiali uccisi: il Maggiore Thomas Bowman dell’Esercito…- indica l’uomo, quarant’anni circa, capelli castani chiari e sguardo severo -… e il tenente Diane Perrywinkle dell’USAF.-

            La ragazza dai capelli neri e occhi azzurri fa un sorriso timido. Il suo nome non le è nuovo. Liz ricorda di aver letto qualcosa su di lei e Bowman. Aveva a che fare con Hulk forse? Le sue riflessioni sono interrotte da un discreto bussare alla porta.

-Dev’essere il nuovo addetto alla sicurezza inviatoci dalla Marina.- dice Kragg -Mi hanno detto che è un tipo tosto. Avanti.-

            La porta si apre e sul volto di Liz si dipinge la sorpresa più assoluta. Conosce bene il nuovo arrivato: un giovanotto dai capelli castani, occhi nocciola e faccia da schiaffi. Non può credere che abbiano scelto proprio lui.

-Tenente Franklin Roosevelt Mills a rapporto, signore.- si presenta.

            Il destino ha un senso dell’umorismo davvero perverso, pensa Liz.

 

            In un luogo segreto il Leader del Consiglio Ombra accende un monitor diviso in sei riquadri di cui solo cinque si accendono.

-Buongiorno, signore e signori. Abbiamo un  po’ di cose da discutere, direi.-

<<Le operazioni per la creazione di supersoldati proseguono come da previsioni.>> dice una donna dall’accento tedesco <<Ci sono state le previste interferenze da parte dei cosiddetti supereroi, ma assicurandoci Michael Van Patrick e la Dottoressa Rao abbiamo messo a segno un buon colpo.>>

-È stata convinta a collaborare?-

<<Non le abbiamo dato scelta,.>>

-Ottimo e sul fronte russo come vanno le cose?-

<<Come previsto.>> risponde un uomo dall’evidente accento russo <<La Vedova Nera si è presa la colpa del fallito attentato al Presidente e al Primo Ministro e ora lei e Devil sono dei fuggiaschi ricercati.[2] Intanto il nostro uomo è nella posizione più favorevole per colpire indisturbato.>>

-Ottimo. Hai fatto un buon lavoro, considerato che ti sei preso anche il peso di buona parte delle operazioni in carico al defunto Hesperus Chadwick.-[3]

<<A questo proposito…>> interviene un uomo dal chiaro accento inglese <<… sua figlia Cheer insiste per prendere il suo posto nel Consiglio.>>

<<Non se ne parla nemmeno.>> ribatte una donna dall’accento francese <<Non voglio quella psicopatica incontrollabile tra di noi. Mettetela a capo di qualche operazione in Asia o in Africa magari. Basta che sia fuori dai piedi.>>

-Sei sempre troppo focosa, mia cara Catherine.- commenta il Leader -Ma ti do ragione: Cheer Chadwick è troppo instabile per essere una di noi.-

<<Eppure, forse dovremmo scegliere un sostituto per il posto vuoto nel Consiglio.>> dice un’altra voce di donna dall’accento indefinibile.

-Ho già in mente un paio di nomi che sottoporrò presto alla vostra attenzione, non temete.-

 

            Liz è sbalordita quando l’ufficiale che conosce dai tempi dell’Accademia Navale entra nella stanza.

-Frank, tu?- esclama.

-Sono sorpreso quanto te, Lizzie.- risponde Franklin Mills -Fino a due giorni fa credevo che sarei partito per qualche destinazione ignota con il Team Six del DEVGRU[4] e invece mi sono trovato assegnato a questa misteriosa squadra.-

-Vedo che vi conoscete già, ottimo.- li interrompe il Generale Kragg -Ora che ci siamo tutti, passiamo alle cose serie. Come vi ho detto, mi hanno assegnato qui per dirigere questa squadra e intendo farlo in maniera più efficiente possibile. Il Colonnello St. Lawrence e il Tenente Mills si occuperanno della sicurezza e del controspionaggio, il Maggiore Bowman e il Tenente Perrywinkle affiancheranno lei, Maggiore Mace, nella conduzione dell’Inchiesta. Farete tutti rapporto a me e solo a me e sia chiaro che voglio la testa di quella, perdonate l’espressione, troia che ha ammazzato tre bravi ufficiali e soprattutto quella di chi l’ha mandata qui. Non m’importa come ci riuscirete, ma fatelo. Sono stato abbastanza chiaro?-

            Per quanto mi riguarda, sì, pensa Liz.

 

 

2.

 

 

            La donna anziana esce dal suo chalet e trova ad attenderla una limousine dove sale aiutata dal premuroso autista che poi si mette alla guida e chiede:

-Dove devo portala Baronessa?-

-A Gstaad, Maurice e chiudi il separé.-

            L’autista esegue e la donna estrae un cellulare criptato componendo un tasto di chiamata rapida.

-Bixby.- dice senza formalità -Mi dica che l’Agente Zero è pronta.-

<<Secondo la Dottoressa Sofen lo sarebbe, ma vorrebbe altro tempo per esserne più sicura.>>

-Basta indugi: se è pronta, voglio che sia usata alla svelta.-

<<Sarà fatto.>>

            La donna interrompe la comunicazione ed appoggia la testa sul sedile di pelle chiudendo gli occhi.

 

            Washington D.C. Sam Wilson siede nel suo ufficio di Rappresentante del 13° Distretto dello Stato di New York e riflette sugli ultimi eventi. Non ci sono novità sull’omicidio del Senatore Kamal Rakim e Leila Taylor è letteralmente sparita. Le due cose sono collegate o c’entra l’attentato subito da Morgan un paio di giorni prima?

            Sam si è informato discretamente grazie ad un amico della Polizia ed ha scoperto che la limousine su cui ha visto salire Leila il giorno del funerale del marito è intestata alla società che fa da paravento agli affari illeciti di Morgan, Cos’ha a che fare Leila con quel gangster? Gli piacerebbe tanto saperlo e prima di partire per la capitale ha provato a parlarne con lei ma senza successo. Se ha questo aggiunge quel che gli ha detto suo nipote Jody l’altro giorno, beh la situazione ad Harlem potrebbe diventare esplosiva.

            Sam sente un’improvvisa voglia di qualcosa di forte ma decide di optare per un caffè. È appena uscito che la sua attenzione è attratta dall’ufficio accanto. A quanto pare, il suo collega Andrew Bolt sta mettendo le sue cose in alcuni scatoloni.

            Conosce Bolt, un raro esempio di politico onesto di cui anche Steve Rogers si fida .Sa che ha stravinto le ultime elezioni per il Settimo Distretto di New York, che comprende il vecchio appartamento di Steve,[5] quindi perché sembra che stia facendo le valige?

-Salve Wilson.- lo saluta Bolt vedendolo -Ti stai acclimatando nel tuo nuovo ufficio?-

-Abbastanza, anche se mi sento ancora un pesce fuor d’acqua.-

-Ti capisco, capitava anche a me i primi giorni qui.-

-Stai traslocando? Perché?-

            Bolt sorride rispondendo.

-Il Governatore[6] mi ha chiamato e mi ha chiesto se volevo prendere il posto del defunto Senatore Brickman[7] fino alla prossima elezione speciale. Ci ho pensato un po’ su ed alla fine ho accettato.-

-Complimenti Senatore.-

-Aspetta a farmeli, ho la sensazione di stare per prendermi una brutta gatta da pelare.-

            Sam non sa dargli torto.

 

            In una palazzina di East Harlem un uomo seduto su un’ampia poltrona e vestito con un caffetano ne guarda un altro in piedi davanti a lui che indossa un gessato scuro. Entrambi sono afroamericani ma il secondo è albino e la sua pelle è quasi del color del latte.

-I miei uomini non sono riusciti ad eliminare Morgan. Mi auguro che tu sia in grado di farlo.-

-Quest’osservazione mi offende.- replica l’altro in un sussurro -Se tu non me ne credessi capace, non mi avresti fatto venire qui. La vera domanda è: perché dovrei agire agli ordini di un boss decaduto come te, Faccia di Pietra. Morgan è la vera potenza qui.-

-Mi ha portato via quello che era mio e lo rivoglio.- ribatte quello chiamato Faccia di Pietra.

-È stato suo padre, a dire il vero e solo dopo che Capitan America e Falcon ti hanno sbattuto in galera anni fa.[8] È con loro che dovresti prendertela.-

-Quel Capitan America è morto e la sgualdrina bionda che ne ha preso il posto non m’interessa. Sono stato lontano a lungo ma ora sono tornato e riavrò il posto che mi spetta. Tu da che parte intendi stare?-

-Da quella di chi paga meglio. Sei tu quello?-

-Dimmi il tuo prezzo ed io lo raddoppierò.-

            L’uomo chiamato Lapide sogghigna.

 

 

3.

 

 

            Gstaad, Svizzera. La donna anziana sta sorseggiando un the caldo sulla veranda di un locale quando un uomo si siede davanti a lei.

-Ti trovo bene Elisbeth.- dice.

-Sono vecchia, Wolfgang.- ribatte lei.

-Io sono più vecchio di te, Elisbeth.- ribatte Wolfgang Barone Strucker, nonché Supremo Hydra.

-Ma non lo sembri, anche senza il travestimento che hai usato per venire qui.-

            Strucker, infatti, non ha il suo solito aspetto ma sembra un uomo di cinquant’anni dai capelli castani e le tempie grigie che indossa una tenuta da sci.

-Se tu lo volessi, potrei rimediare a questo in un minuto, lo sai.- ribatte.

-Parli dei macchinari di Zola?- replica Elisbeth von Strucker -Non mi è mai piaciuto quel nano arrogante nemmeno quando era ancora un uomo, figuriamoci adesso.-

-Quando parli così, mi fai ricordare perché ti ho sposato, Elisbeth.-

-Ma quando sono diventata troppo vecchia per te, mentre tu rimanevi sempre uguale, non hai esitato a mettermi da parte in favore di amanti più giovani.-

-Un uomo ha le sue esigenze, devi capirlo.-

-E una donna no, forse? Ma non parliamo di questo. So perché hai voluto quest’incontro, Wolfgang.-

-Davvero?-

-Vuoi che condivida con te la tecnologia del supersoldato su cui il mio consorzio sta lavorando.-

-Sei davvero furba, mia cara. Le risorse dell’Hydra saranno a tua disposizione in nome dei vecchi tempi… se accetterai una collaborazione.-

-Possiamo parlarne ed in effetti, la tua tanto vantata organizzazione potrebbe essermi utile per la risoluzione di un fastidioso problema comune.-

-Di che problema parli?-

            Elisbeth sorride prima di rispondere:

-Capitan America.-

            Dire che Liz Mace è imbarazzata sarebbe decisamente un eufemismo: l’uomo e la donna che la accompagnano le hanno confessato in tempi diversi di essere innamorati di lei e se con Cary St. Lawrence ha comunque stabilito un equilibrio, Franklin Mills è una variabile difficile da valutare. Dice di aver superato la cosa ma, visto il suo passato, c’è da credergli?

            Cary la distoglie dai suoi pensieri dicendo:

-Siamo arrivati.-

            Il luogo è la villa, o sarebbe più esatto dire il maniero, in cui abitava il defunto Jacob Paxton.

-Però!- esclama Mills -Si trattava bene il professore. Non mi risultava che a lavorare per il Governo si guadagnasse tanto. Io col mio stipendio arrivo a malapena a fine mese.-

-Credo che Paxton fosse ricco di famiglia e che abbia fatto altri soldi con qualche brevetto farmaceutico.- spiega Liz.

            Usando un telecomando recuperato dagli effetti personali di Paxton, Cary apre il cancello e poi parcheggia l’auto nel vialetto che conduce alla villa. I tre scendono e fanno per avviarsi al portone quando si sente un sibilo e subito dopo la villa esplode.

            Lo spostamento d’aria scaglia i tre militari a terra. Liz si rialza un po’ stordita. Ha sangue sulle mani ma non si sente ferita. Cosa è successo?

            Franklin Mills ha una ferita sulla fronte.

-Frank!- esclama Liz.

            Si china su di lui e lo esamina rapidamente. È solo svenuto e la ferita è poco più di una sbucciatura. Fa un sospiro di sollievo. Non avrebbe sopportato di perdere qualcun altro a cui tiene. Il che le fa ricordare…

-Cary, tutto bene?-

            Cary St. Lawrence ha perso il suo basco ma si è rimessa in piedi ed ha impugnato la sua pistola guardandosi intorno.

-Sto benissimo.- risponde -Fossimo stati più vicini, però, ce la saremmo vista brutta. Devono aver usato una specie di missile ma sono stati troppo frettolosi.-

-Questo dovrebbe voler dire che sono ancora nelle vicinanze.- riflette Liz -Io potrei… cioè…-

-Se intendi dire che vuoi chiamare la tua amica Capitan America, ti suggerirei di guardare dietro uno dei cespugli della siepe, magari ti aspetta lì.-

            Liz rimane un attimo interdetta, poi sorride e dice:

-Grazie.-

-Sbrigati. Prometto che non sbircerò… beh magari un pochino. A Mills bado io.

            Liz recupera dall’auto la sua cartella con il costume e lo scudo e si cambia rapidamente per poi scattar via di corsa.

            Gli attentatori non possono essere andati troppo lontani. Questa è una strada di campagna con molti tornanti e lei può prendere una scorciatoia.

            Capitan America si butta senza esitare lungo un declivio e giunge in breve sul ciglio di una scarpata. Sotto di lei la strada e una sola auto, Devono essere loro.-

            Che farebbe Steve Rogers al suo posto? Inutile chiederselo, la risposta è una ed una soltanto. Senza la minima esitazione Cap salta.

 

            Altrove. La Dottoressa Kavita Rao esamina ancora una volta i risultati dei test. I macchinari di cui dispone questa gente sono fenomenali, quasi al livello di quelli di Hank McCoy e della Dottoressa Moira McTaggert e sicuramente migliori di quelli del Dipartimento della Difesa. Confermano le conclusioni a cui era giunto Hank: la mutazione di Michael Van Patrick è stata indotta a livello embrionale e questo vuol dire…

-Qualcuno mi sente?- urla improvvisamente -Devo parlare con chi comanda qui. Ho delle notizie importanti per lui… o per lei. Mi avete capito?-

            Pochi istanti dopo una voce maschile echeggia da un altoparlante nascosto:

<<Rimanga in attesa, dottoressa: qualcuno arriverà a prelevarla.>>

            Esattamente come aveva sperato.

 

 

4.

 

 

            Capitan America atterra sul tettuccio dell’auto. I passeggeri reagiscono nel modo più prevedibile: fanno sbandare la vettura sperando di farla cadere ma lei si tiene ben stretta.

            L’uomo che siede dal lato del passeggero si sporge dal finestrino e le spara. Colpirla è un’impresa praticamente impossibile e Liz Mace reagisce sferrando un calcio al polso dell’uomo disarmandolo, poi usa lo scudo per sfondare il cruscotto.

            L’autista perde il controllo e si schianta contro il guardrail. Cap è intanto saltata al suolo.

            Si avvicina all’auto da cui non viene segno di vita. Si augura che i passeggeri non siano morti .Non solo perché non era sua intenzione ucciderli, ma anche perché spera di avere da loro informazioni preziose.

            Alle sue spalle il rumore del rumore di una moto che rallenta e si arresta.

-Ma guarda…- dice una voce di donna -… nientemeno che Capitan America. Speravo proprio di poterti incontrare.-

            Liz si volta di scatto e si trova di fronte una donna vestita in pelle nera che scende dalla sua moto e si sfila il casco scuotendo i lunghi capelli scuri, il volto parzialmente coperto da una maschera.

-Piacere di conoscerti.- dice -Puoi chiamarmi Agente Zero.-

 

            In un luogo segreto la Dottoressa Kavita Rao viene spinta dentro una stanza.  Attende finché da un’altra porta entra un uomo vestito con un impeccabile completo nero ed un cappuccio sulla testa,

            Che teatralità, pensa la donna,ma continua a tacere.

-Voleva vedermi di persona , Dottoressa.- dice l’uomo -Perché?-

-Ho fatto una scoperta importante.- risponde la donna - non intendevo dirla ad una voce anonima.-

-Bene, io sono qui. Ora parli.-

-Mi dispiace ma ne parlerò solo col vero capo, quello che comanda anche lei.-

            L’uomo rimane silenzioso per qualche attimo, poi replica:

-Dottoressa Rao, abbiamo i mezzi per strapparle ogni informazione che possiede e non esiteremo ad usarli se sarà necessario. Finora siamo stati gentili con lei, non ci costringa a cambiare atteggiamento.-

            La scienziata indiana sospira. Doveva provarci anche se non è andata bene.

-Portatemi da Michael Van Patrick e saprete tutto.-

-Ora cominciamo a ragionare, Dottoressa, mi segua.-

 

            Capitan America ha subito la sensazione che la nuova arrivata sia pericolosa. Avanza verso di lei con atteggiamento strafottente.

-Hai pestato i piedi a gente che ha deciso di mandare me a sistemarti una volta per tutte.-

-Lavori per il Consorzio Ombra?- chiede Liz.

-Lavoro per chi mi paga meglio e poi… affrontarti mi divertiva. Mi auguro che sarai una sfida anche più stimolante degli altri.-

              Altri? Di chi parla? Liz è abbastanza sicura di non aver mai sentito parlare di questa Agente Zero a meno che non sia una nuova identità per qualcun altro, ma chi?

            Queste considerazioni sono accantonate rapidamente quando pezzi di metallo si staccano dall’auto poco distante e piombano contro la supereroina.  Cap usa lo scudo per proteggersi,. È ovvio che la sua avversaria è una telecineta e potente anche. Improvvisamente i pezzi di metallo si incendiano ma con una serie di manovre Liz riesce a pararli con lo scudo.

-Sei in gamba.- concesse l’Agente Zero -Finora mi sono divertita, ma ora facciamo sul serio. Prima però…-

            Punta il dito contro l’auto che si incendia. Un solo attimo ed il serbatoio esplode.

-No!- urla Cap.

            La sua avversaria ride mentre le punta contro lo stesso dito.

 

 

5.

 

 

            Da qualche parte a Harlem un uomo entra in una stanza e si dirige verso un armadio in cui è appeso un costume nero.

            Stanotte il Cacciatore Notturno andrà in cerca di prede.

 

            Michael Van Patrick si agita nel lettino e non sembra nemmeno accorgersi che qualcuno è appena entrato da una porta alle sue spalle.

-Come vede, Dottoressa Rao…- dice l’uomo con il cappuccio -… il ragazzo sta bene. Ora può dirci quale sarebbe la sua scoperta?-

Kavita Rao sospira e replica:

-Molto semplice: MVP non è unico.-

 

            Lo scudo è avvolto dalle fiamme e Capitan America è costretta a lasciarlo cadere.

-È ancora intatto.- commenta l’Agente Zero con evidente disappunto -Tu hai la stessa resistenza?-

            Liz le salta addosso trascinandola a terra, consapevole che deve stenderla prima che usi i suoi poteri.

-Sei in gamba, amica…- dice la sua avversaria con un sorrisetto insolente -... ma non sei alla mia altezza.-

            Gli occhi dell’Agente Zero brillano per un istante e Liz si ritrova spinta lontano finendo contro un albero.

-Ti assicuro che non mi piace combattere contro un’altra donna…- dice l’altra avvicinandosi a lei -… ma credo che capirai che il lavoro è lavoro.-

            L’Agente Zero punta ancora una volta il dito e piccole fiammelle danzano nell’aria.

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Davvero poco da dire.

1)    Il Maggiore Thomas Bowman ed il tenente Diane Perrywinkle sono due personaggi creati da Roger Stern & Sal Buscema su Incredible Hulk Vol. 1° #234 datato aprile 1979.

2)    Faccia di Pietra è stato creato da Stan Lee & Gene Colan su Capitan America Vol. 1° #134 datato febbraio 1971.

3)    Elisbeth von Strucker è stata creata da Mark Millar & John Romita Jr. su Wolverine Vol. 3° #23 datato febbraio 2005 ed è alla sua prima apparizione, almeno la prima esplicita, in MIT.

            Nel prossimo episodio: segreti svelati, nuovi misteri ed azione quanto basta. Contenti?

 

 

Carlo



[1] Due episodi fa

[2] Vedi Devil & la Vedova Nera MIT #81/82.

[3] Ucciso dalla Vedova Nera Golden Age su Lethal Honey #19.

[4] Acronimo di United States Naval Special Warfare Development Group ovvero Gruppo Speciale di Sperimentazione Tecniche di Guerra Navale degli Stati Uniti, detto anche SEAL Team Six, una delle unità di élite del Comando Delle Operazioni Speciali Degli Stati Uniti.

[5] Ora occupato da Bucky Barnes come sa chi legge Vendicatori Segreti MIT.

[6] Dello Stato di New York è sottinteso.

[7] Miles Ralph Brickman è stato ucciso da Mystica in Lethal Honey #18.

[8] Su Captain America Vol. 1° #134 (Prima edizione italiana Capitan America, Corno, #50).